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Pagamenti cashless: perché gli italiani lasciano il portafoglio a casa e come possono i retailer stare al passo con le nuove preferenze d'acquisto
Nel 2022, il 63% delle transazioni è avvenuta attraverso soluzioni senza contanti, di cui il 50% con carta e il 13% tramite smart payments. Scopri tutto quello che c'è da sapere su come i pagamenti cashless stanno conquistando l'Italia - e su come essere pronti.
Di pagamenti cashless si parla da tempo, ma solo con la spinta della pandemia la tendenza si è concretizzata in Italia. Che fosse per motivi di igiene o di comodità, la verità è che gli italiani si sono aperti ai nuovi metodi di pagamento digitali e hanno adottato abitudini che sono rimaste anche con la riapertura e la ripresa degli acquisti faccia a faccia.
Ma quanto è forte la tendenza cashless e quali tecnologie stanno prendendo il posto di banconote e monete? Di seguito ti raccontiamo tutto quello che c'è da sapere.
Cosa sono i pagamenti cashless?
Per pagamento senza contanti si intende qualsiasi transazione che avvenga senza lo scambio di denaro fisico. Può sembrare moderno, ma è interessante ricordare che prima che venissero forgiate le monete nell'Età del Bronzo e molto prima che i cinesi inventassero le banconote, le persone vivevano in una società senza contanti basata sul baratto.
Per secoli poi il mondo è stato dominato da banconote e monete. In tempi più recenti, le cose hanno cominciato a cambiare con la comparsa del primo sistema di bonifico bancario, creato negli anni '70, e successivamente con l'arrivo delle carte di credito e di debito negli ultimi anni.
Pandemia e il boom dei pagamenti elettronici
Ma nonostante le nuove tecnologie, l'attaccamento al contante è rimasto forte in Italia fino a tempi molto recenti. Forse non nei principali centri urbani, ma nelle piccole città non accettare pagamenti con carta (soprattutto per importi bassi) era la norma.
Questo comportamento ha iniziato a cambiare con lo scoppio della pandemia. A quel tempo, una delle principali misure di sicurezza era evitare il contatto, e quindi una forma di pagamento che non comportasse lo scambio di banconote o monete è diventata preferibile. Inoltre, con i negozi chiusi, molti italiani sono stati costretti a fare acquisti online per la prima volta - è quello che è successo ad 8 italiani su 10.
Secondo il Cashless Report 2021, un rapporto commissionato a IPSOS da Adyen durante la pandemia, in quell'anno, oltre il 63% delle transazioni è stato effettuato con metodi di pagamento senza contanti, mentre la quasi totalità della popolazione (95%) aveva già adottato le carte di credito. Inoltre, il 29% utilizzava già gli smart payments.
Nuove tecnologie di pagamenti elettronici
Il trend cashless è fortemente guidato dall'elevata adozione delle carte di credito, che rappresentano la metà delle transazioni effettuate nel Paese, ma ci sono nuove tecnologie di pagamento che sono emerse negli ultimi anni e che stanno prendendo piede anche tra gli italiani.
Secondo il Cashless Report 2023, realizzato da Adyen in collaborazione con IPSOS, nel 2022 il 45% degli italiani ha utilizzato smart payments, un numero che si prevede aumenterà ulteriormente al 56% nel 2023. Non solo, secondo la ricerca, il 77% della popolazione preferirebbe utilizzare un metodo di pagamento elettronico se fosse libero di scegliere.
Eccone alcuni qui di seguito:
E-wallets
Apple Pay, Google Pay e Samsung Pay sono alcuni di questi. L'idea è quella di salvare la carta di credito nell'applicazione del wallet sul cellulare. L'applicazione utilizza la tecnologia di tokenizzazione per convertire i dati della carta in informazioni criptate e memorizzarle in modo sicuro. In questo modo è possibile utilizzare il wallet digitale per gli acquisti online e offline.
Codici QR
I codici QR funzionano come scorciatoie per effettuare una transazione o un pagamento online. Possono essere applicati principalmente in due modi: da un'app all'altra, quando sia l'acquirente che l'azienda utilizzano la stessa app per il trasferimento di denaro, oppure un codice QR che porta a una URL, di solito la pagina di check-out.
Pagamenti in-app
L'utilizzo dell'app di un'azienda per pagare un servizio o un prodotto non è una novità per quanto riguarda le esperienze online, ma ora si sta diffondendo anche il pagamento attraverso l'app quando l'acquirente si trova effettivamente all'interno del negozio. I motivi per cui qualcuno apre l'app mentre è in negozio possono essere molti, ma alcune spiegazioni possono essere le offerte personalizzate che possono trovare solo in app, o anche il fatto di voler saltare la fila alla cassa.
Cashless: il piano del governo per accelerarlo
Il governo italiano è interessato a spingere verso una società più priva di contanti. Una delle ragioni principali di questo interesse è il tentativo di prevenire l'evasione fiscale, poiché i pagamenti digitali lasciano una traccia. Il Tesoro stima che ogni anno vengono evasi circa 109 miliardi di euro di tasse, pari a circa il 21% del gettito effettivamente riscosso.
A tal fine, l'allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha offerto rimborsi su alcuni soldi spesi elettronicamente (cashback), sgravi fiscali per i punti vendita con POS per pagamento con carta e una nuova lotteria statale da 50 milioni di euro (58,93 milioni di dollari) riservata agli utenti della carta.
Più recentemente, sono scattate le nuove regole previste dall'ultimo decreto PNRR: per chi rifiuta il pagamento tramite bancomat, carte di credito o prepagate e tutti i mezzi di pagamento elettronici, può essere comminata una multa di 30 euro, a cui si aggiunge il 4% del valore della transazione.
Gli italiani e la ricerca della convenienza
Ma la realtà è che, alla fine, il mercato è guidato dalla domanda dei consumatori. Il nuovo Retail Report 2023 di Adyen sul commercio al dettaglio mostra come gli italiani si siano abituati alla comodità dell'acquisto online e vogliano avere la stessa comodità indipendentemente dal canale di acquisto scelto, anche in negozio.
Più della metà degli intervistati ha dichiarato che lascerebbe un negozio e rinuncerebbe a un acquisto se non potesse pagare nel modo che preferisce. Inoltre, il 42% ha dichiarato che sarebbe più fedele a un rivenditore che gli permettesse di acquistare online all'interno del negozio o di ritirare in negozio un prodotto acquistato tramite e-commerce.
In definitiva, la crescita dei pagamenti cashless è solo un altro segno di una tendenza più ampia: l'ossessione per la comodità che i consumatori cercano. Molti rivenditori hanno capito che i clienti devono poter pagare come vogliono, utilizzando il canale che preferiscono. Ecco perché gli esperti chiamano questa l'era dell'esperienza, e non c'è modo di evitarlo.
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